L'ANGELO INTATTO
Sono tornata: con le mie gambe e col mio cane, un po' malconcia ancora ma sono di nuovo qui!
Brutta esperienza (vedi qui), mi è servita molto per capire tante cose, soprattutto i disabili che vedono, sentono, ma stanno in carrozzina: impossibile vivere in mezzo agli altri, come per tutti i disabili, almeno se si vive di pensione e poco altro.
Però, disagi a parte, sono molto contenta anche se abbastanza provata da un'odissea. Ieri sono uscita di nuovo, per la prima volta dopo quasi 7 mesi (dico e sottolineo: quasi 7 mesi di dolori atroci e infermità quasi totale!), ma camminavo con le mie gambe guidata da mio cane, e scortata da un amico vedente che ha fatto in modo da evitarmi ostacoli (vedi cani sciolti per cui ho subito un'intervento neurochirurgico e relative conseguenze, o dementi in bici sui marciapiedi).
Sono tornata, senza dolori atroci, in piedi sulle mie gambe: grazie a medici straordinari che intendo pubblicizzare perché lo meritano, sia loro che i pazienti. Sono stata operata e curata nel reparto di neurochirurgia del San Filippo Neri di Roma, un'oasi di professionalità nel deserto polveriniano del Lazio, ma non solo, basta venire al sud per capire cos'è realmente la sanità in Italia. Mi sono fatta pure la terapia intensiva, un mondo a parte, forse anche per via della morfina che avevo in corpo, e che mi hanno dato solo per un giorno però, poi solo tachipirina per salvare i miei reni! Un casino, giorni tremendi ma vissuti in un ambiente così professionale e umano che i giorni di degenza sono passati come un sogno, indelebile, ma un sogno che col mio risveglio si porta via anche i mesi di immobilità e sofferenza.
Sono piena di cose da fare, sono ancora una guerriera, così come lo sono stata contro il male che mi aveva chiusa in un tunnel, dal quale esco sempre però, perché io il male lo combatto, non lo subisco, sia nella vita, che nel lavoro, soprattutto sulla preziosa pelle di questo corpo in prestito, come sempre ripristinato miracolosamente. Si miracolosamente, uso questa parola perché si addice anche ad un'altra cosa che non mi aspettavo: nel punto del taglio da fare io ho un tatuaggio che prende gran parte del fondo schiena, è un angelo. Beh è rimasto intatto, il primario che mi ha operata ha tagliato in modo da non toccarlo, e lo ritengo un miracolo, un po' come tutto quello che mi succede ogni giorno.
Si certo tante cose si capiscono e si gustano solo quando si è conosciuto l'inferno, ma non mi sembra che anche intorno ai cosiddetti "sani" ci sia un ambiente salubre e paradisiaco! Bisognerebbe capire che è tempo di essere e non di apparire. Di seguito quindi una song che invita a "muoversi", io sono pronta, appena riaggiustata, ma tutti coloro i quali non sanno cos'è realmente la disabilità, e la sofferenza, sapranno danzare?
PATA PATA
Brutta esperienza (vedi qui), mi è servita molto per capire tante cose, soprattutto i disabili che vedono, sentono, ma stanno in carrozzina: impossibile vivere in mezzo agli altri, come per tutti i disabili, almeno se si vive di pensione e poco altro.
Però, disagi a parte, sono molto contenta anche se abbastanza provata da un'odissea. Ieri sono uscita di nuovo, per la prima volta dopo quasi 7 mesi (dico e sottolineo: quasi 7 mesi di dolori atroci e infermità quasi totale!), ma camminavo con le mie gambe guidata da mio cane, e scortata da un amico vedente che ha fatto in modo da evitarmi ostacoli (vedi cani sciolti per cui ho subito un'intervento neurochirurgico e relative conseguenze, o dementi in bici sui marciapiedi).
Sono tornata, senza dolori atroci, in piedi sulle mie gambe: grazie a medici straordinari che intendo pubblicizzare perché lo meritano, sia loro che i pazienti. Sono stata operata e curata nel reparto di neurochirurgia del San Filippo Neri di Roma, un'oasi di professionalità nel deserto polveriniano del Lazio, ma non solo, basta venire al sud per capire cos'è realmente la sanità in Italia. Mi sono fatta pure la terapia intensiva, un mondo a parte, forse anche per via della morfina che avevo in corpo, e che mi hanno dato solo per un giorno però, poi solo tachipirina per salvare i miei reni! Un casino, giorni tremendi ma vissuti in un ambiente così professionale e umano che i giorni di degenza sono passati come un sogno, indelebile, ma un sogno che col mio risveglio si porta via anche i mesi di immobilità e sofferenza.
Sono piena di cose da fare, sono ancora una guerriera, così come lo sono stata contro il male che mi aveva chiusa in un tunnel, dal quale esco sempre però, perché io il male lo combatto, non lo subisco, sia nella vita, che nel lavoro, soprattutto sulla preziosa pelle di questo corpo in prestito, come sempre ripristinato miracolosamente. Si miracolosamente, uso questa parola perché si addice anche ad un'altra cosa che non mi aspettavo: nel punto del taglio da fare io ho un tatuaggio che prende gran parte del fondo schiena, è un angelo. Beh è rimasto intatto, il primario che mi ha operata ha tagliato in modo da non toccarlo, e lo ritengo un miracolo, un po' come tutto quello che mi succede ogni giorno.
Si certo tante cose si capiscono e si gustano solo quando si è conosciuto l'inferno, ma non mi sembra che anche intorno ai cosiddetti "sani" ci sia un ambiente salubre e paradisiaco! Bisognerebbe capire che è tempo di essere e non di apparire. Di seguito quindi una song che invita a "muoversi", io sono pronta, appena riaggiustata, ma tutti coloro i quali non sanno cos'è realmente la disabilità, e la sofferenza, sapranno danzare?
PATA PATA
Ed è una gioia leggerti.
RispondiEliminaBentornata, Laura.
sono contenta che finalmente sei uscita da questo gran casino
RispondiEliminasperiamo che sia BASTA, in via definitiva stavolta
e che ne sei uscita + forte di prima. Ti avevo sentito molto, molto abbattuta nell'ultimo periodo; giustamente, nel senso che un'esperienza così credo che è capace di spaccare chiunque; ma non ti riconoscevo più
Proprio ieri sono passata di qua, sentivo che eri tornata...
RispondiEliminaNon immagini la felicità nel rileggerti!
Tra le lacrime bentornata Guerriera!
Ti abbraccio forte.
Namastè
Sono così felice che sia finito questo interminabile "silenzio radio". La tua perdurante assenza era davvero un brutto brutto segnale, ma speravo in cuor mio che ci fosse di mezzo anche l'intervento, e così è stato.
RispondiEliminaSpero di riuscire a venire a trovarti entro l'anno.
Cugigio
@emilia: io e te dobbiamo ancora "bere ua cosa nel santo graal" t'aspetto :)
RispondiElimina@talksina: l'esperienza non mi ha spaccata ma ci è mancato poco e manco io mi riconoscevo più sinceramente
@rosa: felice anch'io rosa, di tante cose che immaginerai, tra queste quella di aver indossato di nuovo la mia "lucente armatura"
@giosatu: c'è stato di mezzo tutto caro cugino, se chiedi alle altre raffaeli cambi cognome stavolta ;)
grazie ragazzi!
beh, a dire il vero qualche cosa è trapelata da sor Gloria un mesetto circa fa, dopodiché ho preferito non più chiedere ma pregare un po'...
RispondiEliminase la tempesta è passata per te spero lo sia presto per tutte e che questa primavera estate 2011 sia definitivamente archiviata, anche se sul web corre voce di alluci fratturati o cose simili. facciamo che questo era l'annus horribilis e adesso basta?
bacione